Virus, serpenti e omeopatia

VIRUS, SERPENTI E OMEOPATIA

L’essenza della farmacologia omeopatica è il processo di diluizione e dinamizzazione grazie al quale la sostanza che viene in tal modo preparata sviluppa poteri curativi assolutamente non presenti allo stato grezzo. Così sostanze apparentemente inerti come il Carbonato di Calcio, il Silicio, il Licopodio, diventano grandi rimedi costituzionali e altre troppo tossiche per essere usate così come sono diventano rimedi salvavita, come i nostri Arsenicum e Phosphorus che si sono dimostrati utilissimi nel trattamento dei pazienti affetti da covid19.
I serpenti velenosi sono eccellenti fornitori della farmacologia omeopatica (“Materia Medica” come dicono i vecchi omeopati) e i rimedi da essi derivati sembrano avere una certa affinità con le infezioni virali.

Il veleno dei serpenti, una miscela estremamente complessa di enzimi e tossine, è in realtà una saliva altamente specializzata per uccidere e pre-digerire la preda che viene inghiottita in un solo boccone. Fin dalla più remota antichità in medicina si sono studiati e usati i veleni di serpente, e la ricerca degli ultimi decenni sta scoprendo un sempre maggior numero di componenti impiegabili nella terapia farmacologica di svariate forme morbose.
Botropase è un vecchio e noto farmaco anti-emorragico e prende il nome dal Bothrops, una grossa vipera sudamericana dal cui veleno, credo che pochi lo sappiano, deriva anche il principio attivo dei cosiddetti farmaci ACE-inibitori (Ramipril e simili) che si usano per trattare l’ipertensione.
Questi sono esempi di impiego di singoli principi attivi contenuti nel veleno, mentre l’omeopatia, portando la sostanza dal livello biochimico-tossico a quello dinamico-informazionale e sperimentandola su soggetti sani, ne studia e usa l’intera capacità curativa a livello fisico e psichico. E’ così che Lachesis (grande vipera sudamericana che può raggiungere i tre metri di lunghezza) è diventato un grande rimedio costituzionale con un caratteristico ritratto psicologico, anche se i più la conoscono solo come rimedio per i disturbi della menopausa. La piccola Vipera nostrana è ben nota a diversi miei pazienti che con il suo aiuto hanno curato episodi di flebite. Crotalus Horridus si è dimostrato utile nelle forme gravi di febbre gialla con interessamento del fegato, e la sua sintomatologia (e anche la forma!) corrisponde piuttosto bene con quella da virus Ebola.

 

serpenti  virus

Crotalus horridus                                                                                 Virus Ebola

Il generoso Bothrops di cui sopra sembrerebbe molto indicato nelle forme di polmonite associata a coagulazione intravascolare diffusa come si sono viste nella prima fase della pandemia da Covid19.
Il veleno dei serpenti di cui ho parlato (vipere e crotali) ha un preminente effetto sul sangue, mentre quello degli elapidi (Cobra, Mamba, ecc.) ha un caratteristico effetto neurotossico, per cui in omeopatia possono essere indicati in casi di paralisi. Anche questi comunque vengono scelti tenendo conto delle caratteristiche psicologiche. Un paziente che si presenta con una bruttissima faringite, non tollera di bere cose fredde perché gli fanno sentire una sensazione di gelo nel petto e nello stomaco, vorrebbe andare a stare in campagna ma ha una gran paura della pioggia potrebbe richiedere Elaps Corallinus (serpente corallo). Anche Naja (il cobra) ha paura della pioggia, ma sarà più facilmente un soggetto cardiopatico con una fastidiosa tossettina secca e costantemente assillato da preoccupazioni prive di base reale.

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