Il Drago, mitica creatura fatta di Acqua, Terra, Aria e Fuoco, rappresenta le forze che operano sotto la superficie delle cose e nelle profondità della mente.
Essendo un essere immaginario non se ne è mai potuta dimostrare l’esistenza, ma nemmeno accertarne la non-esistenza, sicchè il Drago ha potuto sopravvivere nelle nostre
Il Drago, mitica creatura fatta di Acqua, Terra, Aria e Fuoco, rappresenta le forze che operano sotto la superficie delle cose e nelle profondità della mente.
Essendo un essere immaginario non se ne è mai potuta dimostrare l’esistenza, ma nemmeno accertarne la non-esistenza, sicchè il Drago ha potuto sopravvivere nelle nostre fantasie e nelle zone più ombrose e riparate della nostra coscienza.
Per gli alchimisti era simbolo di trasformazione, per gli antichi cinesi era il tuono primaverile che annuncia la rinascita della Natura, e da sempre egli è il guardiano dei tesori nascosti. Mi piace vederlo nei due serpenti che, in quello che a tutt’oggi è il simbolo universale della Medicina, sembrano alludere alla capacità di guarigione che ogni essere vivente possiede, e sulla quale si fonda ogni terapia efficace.
Guardare il Drago vuol dire forse semplicemente rivolgere lo sguardo verso ciò che realmente siamo, il che a volte ci fa paura, ma anche spingersi a esplorare oltre ciò che appare ovvio e universalmente accettato, grazie a quella sana curiosità che ogni medico dovrebbe possedere e che ha sempre portato alle grandi scoperte nell’ambito della nostra Arte e Scienza.
Il Drago è anche la forza del dubbio che ogni tanto, beneficamente, viene a scuotere le nostre certezze.
Oggi, sempre più insistentemente, si chiede al medico di sorvegliare mandrie ben marchiate e vaccinate, ben disposte alla quotidiana mungitura eseguita, beninteso, secondo rigorosi e ben collaudati protocolli..... ma il Medico Omeopata non può fare questo, egli è, per natura e per vocazione, un cercatore di Draghi.