Da che mondo e mondo nella nostra tradizione culturale la febbre è segno primario di malattia, un “brutto segno” perché per noi segna il passaggio del confine tra malessere e malattia vera. La sua comparsa ci inquieta e, se si manifesta nei nostri bambini piccoli, ci spaventa decisamente. Pertanto, una delle prime cose che chiediamo al medico è “cosa prendo (cosa gli do) per la febbre?”
I cacciatori governativi di fake news si sono lanciati con la consueta “virulenza” contro la notizia, ormai diffusissima sulla rete e più fra il largo pubblico che fra gli addetti ai lavori, secondo la quale la vaccinazione antitubercolare potrebbe dare una maggiore resistenza all’infezione da coronavirus e in particolare alle sue complicanze broncopolmonari. Lo hanno fatto dicendo che la vaccinazione antitubercolare non può avere alcun effetto protettivo perché il germe della TBC è un batterio e non un virus.
Fin dalla sua nascita l’Omeopatia ha dato ottime prove di efficacia nel trattamento delle maggiori epidemie, da quelle di colera a quelle influenzali, come ad esempio la “spagnola” del 1918. Vediamo come procede il medico omeopata. Innanzitutto nel caso di un’epidemia, come quella recente da Coronavirus, per poter curare efficacemente ogni singolo paziente e stare al passo con il rapido diffondersi della malattia occorre individuare più velocemente possibile uno o più (di solito pochi) rimedi che meglio si adattano al “grande paziente” che è l’epidemia stessa o, per usare il linguaggio della vecchia tradizione omeopatica, al “genio epidemico”.
Il Drago , mitica creatura fatta di Acqua, Terra, Aria e Fuoco, rappresenta le forze che operano sotto la superficie delle cose e nelle profondità della mente. Essendo un essere immaginario non se ne è mai potuta dimostrare l’esistenza, ma nemmeno accertarne la non-esistenza, sicchè il Drago ha potuto sopravvivere nelle nostre
Noi siamo educati a pensare “verticalmente” ovvero seguendo una logica che procede secondo il criterio di maggior probabilità. Questo modello di pensiero, che risale ad Aristotele ed ha indubbi vantaggi nello studio di processi che possono essere analizzati in termini di causalità lineare, ha il grosso inconveniente di scavare, come l’acqua che
Dott. Marco Venanzi “ La salute non analizza se stessa e neppure si guarda allo specchio; solo noi malati sappiamo qualcosa di noi stessi ” (Italo Svevo “La coscienza di Zeno”) Oggi si parla molto di salute e benessere e innumerevoli articoli, libri, trasmissioni radiotelevisive e siti internet si affannano a spiegare alla gente come stare meglio. Pochi invece sembrano interessati ad aiutare le persone a comprendere davvero quella cosa che tanto ci spaventa e ci fa soffrire e per la quale chiediamo l’aiuto del medico
FILOSOFIA OMEOPATICA Si raccoglie sotto il nome collettivo di “Filosofia Omepatica” l’insieme di leggi e regole che sostengono il metodo di lavoro dell’Omeopatia. Benchè il nome “filosofia” possa far pensare a qualcosa di astratto o teorico, in realtà si tratta di un metodo costruito a partire da un’accurata osservazione della realtà clinica e che si è dimostrato
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